DI COSA PARLA IL LIBRO

Il romanzo ha come scenario l’evolversi fatale della mutazione climatica i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti e assunta ormai ad argomento costante dei mezzi di informazione.
Una spedizione, alla ricerca di altra vita nello spazio, sbarca su un pianeta che si suppone abitato. Nonostante l’ideale posizione rispetto al sole, la dimensione e tutti i parametri che classificherebbero il pianeta come adatto alla vita, l’equipaggio si trova di fronte a uno scenario angosciante. Sono ancora visibili i segni di una civiltà relativamente avanzata, ma ogni forma di vita è stata annientata. Agli esploratori non resta che tentare di spiegare i motivi della tragedia che l’autore narra con drammatico realismo. Difatti Il libro, pur mantenendo la struttura del romanzo, si basa su rigorose ricerche e studi scientifici sulla variazione del clima e le sue conseguenze.

COME INIZIA IL LIBRO

Presenza di vita estremamente probabile. Plexus ripeteva la frase in continuazione, a bassa voce, come se dovesse fissare nella memoria un appunto importante. Con la testa infilata tra le mani guardava e riguardava i dati e le tabelle, comparando le informazioni che giungevano dal Pioniere con le simulazioni eseguite dal laboratorio virtuale. Gli scarti fra le due classi di valori erano irrisori e pertanto le supposizioni trovavano conferma nella realtà. L’enigmatico pianeta dai riflessi azzurri, il terzo del sistema che avevano raggiunto, era circondato da un’atmosfera di azoto e ossigeno, e soprattutto vi era acqua in abbondanza. Sotto ogni schermata compariva quella scritta che lui traduceva in parole appena sussurrate: presenza di vita estremamente probabile.

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«Inutile nasconderlo, la situazione creata dall’aumento della temperatura dovuta all’effetto serra è drammatica. Il pianeta sta schiattando. Ci vorrà qualche decina d’anni, non di più. L’aumento della popolazione e dei consumi energetici rendono urgente la ricerca di nuove forme pulite e inesauribili di energia, ma oggi non c’è una via di uscita convincente».
“Carlo Rubbia” (premio nobel per la fisica).