DI COSA PARLA IL LIBRO

Il caso, le coincidenze, oggetti che riappaiono all’improvviso, sino
a che il messaggio diventa chiaro: è venuto il momento di
raccontare quello che Leone, poche ore prima della morte in una
Rsa, svela all’amico convocato per raccogliere le sue ultime
volontà. Il legame con il generale Carlo Alberto dalla Chiesa, nato
durante la resistenza partigiana e proseguito negli anni, tra
incontri furtivi e missioni segrete. La scoperta che il coinquilino di
una casa in affitto è il capo brigatista Mario Moretti. Episodi di una
vita rocambolesca e sorprendente. Anche le sue richieste finali
sono inusuali: la dispersione delle ceneri in un luogo ben preciso e
la distruzione di una scatola sigillata contenente segreti da non
violare.
Il fuoco aveva arso il corpo e il contenitore misterioso, ma non i
ricordi che, a distanza di tempo, tornano prepotenti e si
trasformano finalmente in parole.

COME INIZIA IL LIBRO

Che la vita fosse un imbroglio, Leone lo aveva sempre pensato, scritto e dichiarato ogni volta che si presentasse l’occasione. Nel tempo gli aveva accostato aggettivi di varia natura: stupefacente, divertente, misterioso, inspiegabile, persino affascinante.
Ma la sostanza non cambiava di molto, imbroglio era e imbroglio restava. E, per quanto lo riguardava, andava affrontato con tutta l’ironia e la sfrontatezza possibile.
Si era talmente applicato nel praticare questo atteggiamento beffardo nei confronti dell’esistenza, dal trasferire sul viso i segni della sua irriverenza. Difatti gli angoli della bocca erano sempre leggermente ripiegati verso l’alto, come a formare un irritante sorriso. Inoltre, almeno uno dei due sopraccigli restava sollevato, sia che ascoltasse, parlasse, leggesse o …

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