Dal 2016 mi è stata affidata la direzione artistica del premio, istituito nel 1967 per iniziativa di alcuni scrittori siciliani in  memoria di Vitaliano Brancati.  Così come altri autori (Luigi CapuanaFederico De RobertoGiovanni Verga), anche Brancati  trascorreva molti mesi all’ anno  a Zafferana Etnea,  dove spesso scriveva i suoi romanzi.  “Paolo il caldo”  per esempio è ambientato proprio a Zafferana, descritta come uno dei più suggestivi paesi dell’Etna.

Il premio, grazie  alla collaborazione di importanti scrittori italiani e stranieri, come Alberto MoraviaPier Paolo PasoliniEzra PoundLeonardo Sciascia, divenne presto  un premio di importanza e prestigio nazionale e internazionale.

Al premio BRANCATI non ci si iscrive, non si viene segnalati dalle case editrici, nè raccomandati da nessuno. A votare sono i lettori e chi giudica i libri per mestiere o per passione.

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FOTO GALLERY XLVIII edizione (2018)

Da sx a dx : Mauro Covacich ( Narrativa); Giulia Caminito ( Giovani); Io ; Pietro Bartolo (Saggistica);
Lidia Tilotta (Saggistica); Maria Attanasio (Poesia).

SERATA FINALE XLVIII EDIZIONE

Alla fine sono rimasto lì da solo col microfono in mano a osservare i capannelli di persone attorno agli autori e alle ospiti del dibattito, chiedendomi come avevamo potuto dilatare il tempo sino a tre ore! Capita che il mitico medico di Lampedusa Pietro Bartolo si metta a raccontare e la gente si asciughi le lacrime, compreso la coautrice Lidia Tilotta. Capita che la testimonianza di Domitilla Shaula Di Pietro aggiunga commozione.

Capita che Cristiana Merli e Graziella Priulla parlino della violenza sulle donne e la sala segua in silenzio. Succede che l’orchestra a plettro di Taormina susciti un interminabile applauso. Succede che Mauro Covacich anzichè illustrare il suo libro, parli della serata e dell’atmosfera del Brancati. Succede, per pura combinazione, che tutti i libri premiati abbiano riferimenti all’ immigrazione, all’integrazione, al disagio. Capita di cogliere l’emozione dell’esordiente Giulia Caminito e della poetessa veterana Maria Attanasio. Succede che 400 persone restino tre ore a seguire un premio letterario.
“Serata indimenticabile” diranno uscendo. Ma io lì sul palco, ancora non me ne ero reso conto.